2018, Vigiliinarte (Roma)

2018, Roma, I.S.A. (ISTITUTO SUPERIORE ANTINCENDI)
Partecipazione alla 8° Rassegna Nazionale VIGILIINARTE
con l’installazione “XI-IX” dedicata all’attentato dell’11 settembre 2001 (crollo delle due Torri Gemelle)

“Tanti colleghi … hanno colto nella manifestazione l’opportunità di esprimere, per mezzo di un “fare artistico” il rapporto con il proprio lavoro. Il risultato è ancora una volta la scoperta di un giacimento ricchissimo di sensibilità e di emozioni… Tanti i punti di forza della rassegna: una pluralità di voci, di mezzi, di tecniche, di contaminazioni che convergono con sicurezza verso uno stesso risultato; una straordinaria narrazione corale che è al contempo, nel costante e convinto legame con la società, condivisione collettiva di valori e di impegno civile” (cfr Gioacchino Giomi, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco)

XI-IX COLPO AL CUORE
Scattato da un gesto
caricato da una forza
proiettato verso l’alto
proveniente dal basso
dove c’è esaltazione
che premia l’autodistruzione
orientato verso Occidente
per colpire un centro
con terrore e sangue.

Collocato tra la gente durante il progetto
mischiato tra le polveri di macerie dopo l’esecuzione.

Un colpo al cuore
dritto al centro
ha infranto una croce blu.

Le croci sono tante
le nostre
ognuna del suo colore
e si mescolano per i campi e nelle strade
tra sacrifici quotidiani
non di un solo giorno
ma non col misero gesto
caricato di misera forza dal basso.

Proveniente dall’alto
ci proietta in un futuro
orientato verso umiltà, carità, preghiera…
volontà di rigenerarci:
una potenza che non distrugge.
Maurizio Cocito

È la materia di cui son fatti i sogni:
opalescente, fragile, mutevole, inaspettata.
Quasi impalpabile, come la luce che la colora e rende viva, ben rappresenta ciò che è visione, ideale.

Ad altra materia è affidato il compito di raccontare la storia, soprattutto quando questa si esprime con la violenza di un atto che da simbolo si fa incubo per molti, per tutto il genere umano.
Lavorata per caricarsi di un’energia da sprigionare al momento stabilito, per colpire al cuore con rapidità e precisione, è materia opaca, tenace, stabile, ineluttabile.
È stata formata per accogliere le ceneri di quella follia, piegata a racchiudere il vuoto che resta quando tutto è consumato, inchiodata per sempre al silenzio delle rovine.

C’è una laconica simmetria espressa in quelle quattro cifre che rimarranno a lungo nella memoria collettiva: come se un ciclo si fosse chiuso per sempre e nulla potesse essere aggiunto né tolto,come un’icona proposta alla nostra contemplazione prima di iniziare un nuovo cammino in questo terzo millennio.
Dott.ssa Patrizia Buttol